Di San Germano di Costantinopoli, vescovo
« Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce ; su coloro
che abitavano in terra tenebrosa, una luce rifulse » (Is 9, 1), la luce
della redenzione. Visto il Tiranno ferito a morte, questo popolo torna
dalle tenebre alla luce ; passa dalla morte alla vita.
Il legno della croce porta colui che ha fatto l'universo. Subendo la
morte per la mia vita, colui che porta l'universo è appeso al legno
come un morto ; colui che dona la vita ai morti rende l'ultimo respiro
sul legno. Non si vergogna della croce, che, come un trofeo, attesta la
sua vittoria totale. Siede da giusto giudice sul trono della croce. La
corona di spine che porta sulla fronte conferma la sua vittoria.
« Abbiate fiducia ; io, portando il peccato del mondo, ho vinto il
mondo e il principe di questo mondo. » (Gv 16, 33 ; 1, 29).
Che la tua croce sia un trionfo, le pietre stesse lo gridano, queste
pietre del calvario dove, secondo un'antica tradizione dei padri, fu
sepolto Adamo, nostro primo padre. « Adamo, dove sei ? » (Gen 3, 9)
grida di nuovo Cristo sulla croce. « Sono venuto a cercarti e, per
poterti trovare, ho steso le mani sulla croce. Con le mani aperte, mi
rivolgo al Padre per rendere grazie per averti trovato, poi rivolgo le
mani anche verso di te per abbracciarti. Non sono venuto per giudicare
il tuo peccato, bensì per salvarti per il mio amore per gli uomini (Gv
3, 17) ; non sono venuto per maledirti per la tua disubbidienza, bensì
per benedirti con la mia ubbidienza. Ti coprirò con le mie penne, sotto
le mie ali troverai rifugio, la mia fedeltà ti coprirà dello scudo della
croce e non temerai i terrori della notte (Sal 91, 1-5) perché
conoscerai il giorno che non tramonta (Sap 7, 10). Cercherò la tua vita
nascosta nelle tenebre e nell'ombra della morte (Lc 1, 79). Non mi darò
riposo finché, umiliato e sceso fino agli inferi per cercarti, non ti
abbia ricondotto in cielo.
in evangelhoquotidiano.org