Noi ora lasciamo correre
il nostro pensiero ad un effetto proprio della Pentecoste, di questa
misteriosa e meravigliosa animazione soprannaturale, prodotta
dall'infusione dello Spirito Santo nel corpo visibile, sociale, umano
dei seguaci di Cristo; ed è questo: la perenne giovinezza della
Chiesa... L'umanità che compone la Chiesa, subendo la sorte del tempo è
sepolta nella morte temporale, ma con ciò non si sospende, non si
interrompe la testimonianza della Chiesa nella storia per il passare dei
secoli; lo ha profetato e promesso Gesù: «Io sono con voi tutti i
giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Lo aveva lasciato capire
anche a Simone, quando gli impose un nome d'immortalità: «Tu sei Pietro,
e su questa Pietra edificherò la mia Chiesa, e le potenze degli inferi
non potranno prevalere contro di essa» (Mt 16,18).
Si può subito obiettare, con tanta gente del giorno d'oggi: che la
Chiesa sia permanente, può essere; dura da quasi venti secoli; ma
proprio per questa sua durata, essa è antica, è vecchia... Ora la Chiesa
sarà venerabile per la sua antichità ... ma, essi dicono, non è viva di
quel respiro odierno ch'è sempre nuovo; non è giovane. L'obiezione è
forte, e meriterebbe un lungo trattato... per rispondervi. Ma poi
l'equazione perennità-giovinezza può bastare da sé alle menti aperte
alla verità. Perché è proprio così, e «questo è cosa meravigliosa ai
nostri occhi» (Mt 21,42): la Chiesa è giovane.
E ciò che stupisce ancor più si è che i nervi della sua gioventù
derivano dalla sua inalterabile persistenza nel tempo. Il tempo non fa
invecchiare la Chiesa; la fa crescere, la provoca alla vita, alla
pienezza... Muoiono, come tutti i mortali tutti coloro che umanamente
compongono la Chiesa; ma essa, la Chiesa, non solo ha in se stessa un
invincibile principio soprannaturale, ultra storico, di immortalità, ma
possiede altresì energie incalcolabili di rinnovamento.
in evangelhoquotidiano.org