La Chiesa conosce due
vite, che le sono state rivelate e raccomandate da Dio, delle quali una è
nella fede, l'altra nella visione; una appartiene al tempo della
peregrinazione, l'altra all'eterna dimora; una è nella fatica, l'altra
nel riposo; una lungo la via, l'altra in patria; una nel lavoro
dell'azione, l'altra nel premio della contemplazione... La prima è
simboleggiata nell'apostolo Pietro, l'altra in Giovanni. La prima si
conduce interamente quaggiù fino alla fine del mondo, quando avrà
termine; il compimento dell'altra è differito alla fine del mondo, ma,
nel mondo futuro, non avrà termine.
Perciò a Pietro il Signore dice: « Tu seguimi ». A proposito
invece dell'altro: « Se voglio che lui rimanga finché io venga, a te che
importa? Tu seguimi » (Gv 21, 22)...L'attività perfetta mi segua
ispirandosi all'esempio della mia passione; la contemplazione già
iniziata attenda il mio ritorno, perché quando verrò essa raggiungerà il
suo compimento. La religiosa pienezza della pazienza segue Cristo fino
alla morte, la scienza invece resta finché verrà Cristo, perché solo
allora si manifesterà la sua pienezza. Qui nella terra dei mortali, noi
sopportiamo i mali di questo mondo; lassù, nella terra dei viventi,
contempleremo la bontà del Signore (Sal 27,13)....
Nessuno, tuttavia, divida questi due insigni apostoli. Tutti e
due vivevano la vita che si personificava in Pietro, e tutti e due
avrebbero vissuto la vita che in Giovanni era raffigurata.
in evangelhoquotiodiano.org