Del beato Giovanni Paolo II, papa
Non sono pochi coloro che
oggi si interrogano perplessi: Perché la vita consacrata? Perché
abbracciare questo genere di vita, dal momento che vi sono tante
urgenze...a cui si può rispondere anche senza assumersi gli impegni
peculiari della vita consacrata? Non è forse, la vita consacrata, una
sorta di «spreco» di energie umane utilizzabili secondo un criterio di
efficienza per un bene più grande a vantaggio dell'umanità e della
Chiesa? ... Interrogativi simili sono esistiti sempre, come dimostra
eloquentemente l'episodio evangelico dell'unzione di Betania: «Maria,
presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso,
cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la
casa si riempì del profumo dell'unguento» ( Gv 12, 3). A Giuda che,
prendendo a pretesto il bisogno dei poveri, si lamentava per tanto
spreco, Gesù rispose: «Lasciala fare!»
E' questa la risposta
sempre valida alla domanda che tanti, anche in buona fede, si pongono
circa l'attualità della vita consacrata...: «Lasciala fare!». A chi è
concesso il dono inestimabile di seguire più da vicino il Signore Gesù
appare ovvio che Egli possa e debba essere amato con cuore indiviso, che
a Lui si possa dedicare tutta la vita e non solo alcuni gesti o alcuni
momenti o alcune attività. L'unguento prezioso versato come puro atto di
amore, e perciò al di là di ogni considerazione «utilitaristica», è
segno di una sovrabbondanza di gratuità, quale si esprime in una vita
spesa per amare e per servire il Signore, per dedicarsi alla sua persona
e al suo Corpo mistico. Ma è da questa vita «versata» senza risparmio
che si diffonde un profumo che riempie tutta la casa. La casa di Dio, la
Chiesa, è, oggi non meno di ieri, adornata e impreziosita dalla
presenza della vita consacrata. ... La vita consacrata è importante
proprio nel suo essere sovrabbondanza di gratuità e d'amore, e ciò tanto
più in un mondo che rischia di essere soffocato nel vortice
dell'effimero.
in evangelhoquotidiano.org