terça-feira, 12 de março de 2013

Di Giovanni Taulero, domenicano a Strasburgo

Questa piscina... rappresenta la persona di nostro Signor Gesù Cristo, così degno d'amore, e l'acqua che si muove in questa piscina è il sangue benedetto del Figlio di Dio così amato, Dio e uomo, che ci ha tutti lavati col suo sangue prezioso e che, per amore, vuole lavare tutti coloro che vengono a lui semplicemente (1Pt 1,19; Ap 7,14)... I malati possono essere il simbolo degli uomini presi dall'orgoglio; dall'ira, dall'odio, dall'avarizia, dalla lussuria, cosa che ci fa capire che tutti i malati di questo tipo, che possono lavarsi nel sangue di Cristo, saranno completamente guariti, se però decidono di scendere in questa acqua. I cinque portici della piscina possono rappresentare, in un certo senso, le cinque sacre piaghe di nostro Signore, per le quali e nelle quali tutti siamo stati salvati...

    Sotto i portici della piscina stavano molti malati, e quello che riusciva a entrare nella piscina, subito dopo che l'acqua si agitava, era completamente guarito. Che significano questa agitazione e questo contatto se non che lo Spirito Santo scende dall'alto nell'uomo e viene a toccarne l'interiorità dove provoca un grande “movimento”, così che l'interiorità di quest'uomo è veramente trasformata e completamente cambiata? Egli non gusta più le cose che prima gli piacevano; e ciò che gli faceva paura ora è la sua gioia. Il disprezzo, la povertà esteriore ed interiore, la rinuncia, la vita interiore, l'umiltà, il distacco da tutte le cose create: ecco la sua più grande felicità ora. Quando si verifica questo contatto, il malato, cioè l'uomo esteriore, entra interamente e fino in fondo nella piscina e si lava nel Cristo, nel suo sangue preziosissimo e, in virtù del contatto, è certamente guarito, come infatti è scritto ancora: “E quanti lo toccavano guarivano” (Mt 14,36).
in evangelhoquotidiano.org