sábado, 18 de maio de 2013

Di Sant'Agostino, vescovo

 La Chiesa conosce due vite, che le sono state rivelate e raccomandate da Dio, delle quali una è nella fede, l'altra nella visione; una appartiene al tempo della peregrinazione, l'altra all'eterna dimora; una è nella fatica, l'altra nel riposo; una lungo la via, l'altra in patria; una nel lavoro dell'azione, l'altra nel premio della contemplazione... La prima è simboleggiata nell'apostolo Pietro, l'altra in Giovanni. La prima si conduce interamente quaggiù fino alla fine del mondo, quando avrà termine; il compimento dell'altra è differito alla fine del mondo, ma, nel mondo futuro, non avrà termine.

        Perciò a Pietro il Signore dice: « Tu seguimi ». A proposito invece dell'altro: « Se voglio che lui rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi » (Gv 21, 22)...L'attività perfetta mi segua ispirandosi all'esempio della mia passione; la contemplazione già iniziata attenda il mio ritorno, perché quando verrò essa raggiungerà il suo compimento. La religiosa pienezza della pazienza segue Cristo fino alla morte, la scienza invece resta finché verrà Cristo, perché solo allora si manifesterà la sua pienezza. Qui nella terra dei mortali, noi sopportiamo i mali di questo mondo; lassù, nella terra dei viventi, contempleremo la bontà del Signore (Sal 27,13)....

        Nessuno, tuttavia, divida questi due insigni apostoli. Tutti e due vivevano la vita che si personificava in Pietro, e tutti e due avrebbero vissuto la vita che in Giovanni era raffigurata.
in evangelhoquotiodiano.org