sábado, 4 de maio de 2013

Di San Cromazio di Aquileia, vescovo

“Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo” (Mt 27,28-29). E' come re che Cristo è rivestito di una tunica rossa e in quanto principe dei martiri..., perché risplende del suo sangue sacro come di una stoffa preziosa. In quanto vincitore riceve la corona, poiché è a chi vince che normalmente si attribuisce una corona... Ma si può notare che la tunica rossa è anche simbolo della Chiesa che, stando nel Cristo re, brilla di gloria regale. Di qui il titolo di “stirpe regale” che gli dà Giovanni nell'Apocalisse (1,6)... In effetti, la stoffa scarlatta è una cosa preziosa e regale. Benché sia un prodotto naturale, cambia di qualità quando la si immerge nella tintura e cambia d'aspetto... Senza valore in se stessa, una volta trasformata diventa un prodotto prezioso. E' così anche di noi: senza valore per noi stessi, la grazia ci trasforma e ci dà valore, quando [nel nostro battesimo] siamo stati immersi per tre volte, come la stoffa di porpora, nella 'tinta scarlatta' spirituale, il mistero della Trinità...

    Possiamo ancora notare che il manto rosso è anche il simbolo della gloria dei martiri, poiché, preso il colore del proprio sangue sparso, ornati del sangue del martirio, essi brillano in Cristo come una preziosa tunica scarlatta. Una volta la Legge prescriveva di offrire stoffe scarlatte per ornare il tabernacolo di Dio (Es 25,4); i martiri, di fatto, sono l'ornamento della Chiesa di Cristo...

    La corona di spine posta sulla testa del Signore è il simbolo del nostro radunarci, di noi venuti alla fede da tutte le nazioni. Non eravamo che spine, cioè peccatori; ma, una volta giunti a credere in Cristo, siamo diventati una corona di giustizia, perché abbiamo cessato di pungere o ferire il Salvatore e coroniamo la sua testa con la professione della nostra fede... Sì, una volta eravamo spine, ma ... siamo diventati pietre preziose.
in evangelhoquotidiano.org